mercoledì 12 gennaio 2011

I bamboccioni che non sanno vivere d'aria (Sturm und drang)

CHIARA-LAVORO: stasera, anzi ormai stanotte - visto che il mio ritmo vitale fatica ad assestarsi su orari "cristiani" - vado a dormire leggermente stizzita. In realtà la giornata è stata carina, senza nulla che andasse storto; anzi, ho rivisto cari amici e trovato - finalmente - l'agognato piumino viola a prezzo degno, per portare un nuovo tocco di colore al mio armadio. E si sa che per noi donne, dopo il cioccolato e il sesso, lo shopping è una delle migliori soluzioni per aumentare le dosi di serotonina. Cosa, allora, non va? La puntatona di "Porta a porta", intitolata con l'ormai immortale "Bamboccioni", coniato dal fu ministro Padoa Schioppa, che non tanto per la gestione del tesoretto o le convinte idee europeiste sarà ricordato, quanto per l'infelice sparata che fece sui trentenni che non se ne vanno da casa. Facendo parte della categoria, mi trovo punta sul vivo. E sinceramente mi girano di molto. Senza grafici, plastici, Graziottin, Crepet ed esperti di grido, lo spiego io perché non vado a vivere da sola: basta la matematica. Facciamo il conto di un mese: affitto medio: 500 euro; bollette: almeno 100 euro; cibo-rifornimenti per la casa: 300 euro, vogliamo andare a mangiare una pizza o comprarci un libro? Acquistare un vestito o, udite udite, pensare ad un'auto usata? Attualmente, con le mie collaborazioni, non pagherei neanche la metà del totale - extra esclusi-. Poi, quando leggi offerte per il tuo profilo, come mi è successo questo pomeriggio, che promettono per posti full time "stage o contratto a progetto per 600-800 euro al mese, secondo esperienza", la voglia di insultare qualcuno ti viene. Aggiungi l'assenza quasi assoluta di ammortizzatori sociali destinati alla mia fascia di età, e la frittata è fatta. Non voglio fare la piagnistea o la rivoluzionaria senza quartiere, ma qui la situazione è per molti tragica: siamo figli del precariato che non solo incide sulla qualità del lavoro, ma anche sulla vita privata, e Dio solo sa quanto avrei l'esigenza di una sistemazione finalmente autonoma. Sarebbe ora che finissero certe sconcerie. Potrei fare una lunga lista delle "frodi" che mi sono capitate: ore extra non pagate, lavori passati in cavalleria, prestazioni occasionali compensate con cifre ridicole e/o dopo oltre sei mesi, contributi non versati, solo per dirne qualcuna. Memorabile un mio vecchio boss, il quale, alla richiesta di pagarmi le oltre due ore di straordinario che facevo ogni giorno rispetto a quanto pattuito, mi rimproverò di "fare il mio lavoro con poca passione" (semplicemente perché avevo "osato" rivendicare quanto mi sarebbe spettato). Assicurazione? La pago con 25 ore di passione. Dentista? 140 ore di passione posson bastare? Pizza con gli amici? 3 ore di passione dovrebbero essere sufficienti. Caffé macchiato? Qui sono fortunata: me la cavo 20 minuti di passione. Ma va da via i ciap! Tu e tutti gli sfruttatori della tua categoria. Non mi interessa comprare la Maserati, voglio solo vivere con quello che merito, ma sinceramente i nostri politici dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e metter fine a questo indegno stato di cose.

MILANO: oggi ho sentito la mia cugi Lorena, e Luca parte per l'Australia. Non so ancora quando dovrò andare, ci vuole una convocazione. In questo momento, sento l'impellente bisogno di lavorare e spero che la mia cara Madunina e Sant'Ambroeus ascoltino le mie preghierine.

2 commenti:

  1. Ecco...se i nostri cari politici cominciassero a vivere con 900 euro al mese forse la smetterebbero di dire castronerie gratuite!
    Cina

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  2. Esatto Cina, dovrebbero provare...
    Il cugino di Gioia che viene dalla Germania era incredulo quando gli parlavo della situazione, eppure non viene da tanto lontano..

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